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altra proposta di un cittadino: Signor Pino
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nuove povertà
economiche, culturali, di relazione.....
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01 Aprile 2009 10:37 Nome: Timido
Amico cittadino e chi prova a resistere, sono d'accordo con voi. Voglio aggiungere un aspetto che permea le vite di tanti emarginati : il degrado urbano, ambientale, personale. Fa parte di quell'attenzione alla dignità umana risolvere degnamente il problema del degrado sociale e ambientale. E' provato che se le amministrazioni locali intervengono in modo risolutivo nel creare un ambiente idoneo, pulito, ordinato, degno di un uomo, quell'uomo stesso è spronato, invogliato ad adeguarsi e rispettare le cose che lo circondano. Muri fatiscenti, vetri rotti, saracinesche sfondate, immondizia, scoli d'acqua nelle vie, sporcizia creano un substrato dove la dignità si perde e cresce la sfiducia e la rassegnazione nella convinzione di valere poco, di essere persone di serie B, dimenticate da chi ci governa. Un'attenzione particolare alle condizioni di vita ambientali delle periferie o di certi centri storici agevolerebbe il senso civico di ciascuno, in un ambiente rispettato si impara a rispettare. E il degrado non è da imputare ai soliti extracomunitari non integrati, se le amministrazioni sono presenti esigendo rispetto per l'ambiente e dando in cambio strumenti per un civile inserimento e un dignitoso alloggio, garanzie per i loro diritti umani, i risultati non si faranno attendere. Se ti accolgo in posto dignitoso, se difendo il tuo insediamento dalla degenerazione ambientale, se ti offro di crescere culturalmente nel pieno rispetto della tua dignità, salvo eccezioni, tu mi risponderai orgogliosamente in modo positivo.



01 Aprile 2009 02:34 Nome: cittadino
Un'amministrazione avveduta e previdente dovrebbe muoversi per risolvere il disagio provocato dalle povertà della popolazione. Alle persone afflitte da carenze economiche, culturali e sociali, bisogna ridare la dignità di un'esistenza normale. Bisogna andare incontro alle famiglie e ancor più ai giovani con iniziative e programmi mirati alla formazione di un senso civico, con la proposta di valori da coltivare e far crescere, con attività che soddisfino la sete giovanile di esserci, di contare, di realizzarsi. Dopo le agevolazioni per fornire a tutti una casa, un lavoro, un posto nella società, le strutture amministrative e scolastiche devono andare incontro alla richiesta di crescita equilibrata e appagata delle nuove generazioni perchè solo così si previene il degrado della società. Le autorità preposte alla gestione delle risorse per la crescita culturale e sociale devono fornire i mezzi e gli spazi alle nuove forze che costituiranno la società del domani. Grande attenzione alle fasce più deboli e dinamiche rivolte alla costruzione di un futuro migliore, centri giovanili, fucine di arti e mestieri, proposte di studio della psiche umana, trasmissione di valori intramontabili, valorizzazione delle risorse del territorio. Far crescere, è questa la parola d'ordine per sconfiggere le povertà. Amministratori, educatori e adulti in genere, a che punto siamo ?



29 Marzo 2009 00:43 Nome: Timido
Spesso mi sono divertito su questi forum leggendo e scrivendo in anonimato, sfottendo un pò i politici di turno, commentando le vicende vicine al nostro paese, indignandomi, condividendo, dissentendo. Ho fatto spesso lo spettatore attento degli incontri pubblici dei malnatesi, ho ascoltato belle persone, ho sopportato la boria di piccoli uomini, ho apprezzato l'impegno, ho condannato l'ipocrisia. Mi piace l'idea di scambiare con altri le opinioni, le esperienze, le conoscenze, per un arricchimento reciproco. Un arricchimento auspicato ma spesso tradito. Una nuova povertà di valori, di rapporti, di stima, di serietà,di responsabilità nel ruolo di ciascuno si affaccia nel quotidiano. Sempre più rari gli esempi di integrità morale, di rispetto ed onestà intellettuale, anche tra le righe di questi forum. Quello che mi fa paura è che la cosa non ci disturba più di tanto, ci abituiamo alla mancanza di dignità della gente e perdiamo la capacità di indignarci. Ne usciamo tutti più poveri, incapaci di alzare lo sguardo di volare più alto. I giovani senza modelli sani, convincenti, coerenti, amorevoli, crescono in questa melassa di esteriorità, immagini vuote,esempi di consumismo cieco e rincorsa di vite sbagliate. Ancora più grave va scemando la voglia di ribellione, la voglia di cambiare le cose, avanza la sfiducia, il disincanto. Questa povertà che investe la vita sociale è deprimente, il dialogo è vanificato dal pregiudizio e dal risentimento, non si cerca un punto d'incontro ma si passa spesso allo scontro e alla querela. Sarà che questa sera sono triste ma la visione che traggo dalla mia esperienza mi provoca dispiacere. A volte lo scoraggiamento spinge a rifuggire dalla comunicazione ma sono cosciente che resta l'unica via.


30 Marzo 2009 22:11 Nome: Una che prova a resistere
Caro timido, mi dispiace per questo tuo scoramento! Se devo essere sincera, io e altri abbiamo sentito la tua mancanza; i forum senza di te non sono proprio la stessa cosa. Tu sai cogliere aspetti che sfuggono ai più e sai interpretare sentimenti che non è facile esprimere. Anche io spesso provo un profondo smarrimento rispetto alla povertà di valori che riscontro oggi ma sono convinta che non si debba mai mollare, mai abbandonare il campo. Ognuno di noi ha il proprio spazio d'azione: il lavoro, la politica, le relazioni, ogni occasione è buona per riproporre quei Valori in cui crediamo. Credo che questo sia importante più che mai!



31 Marzo 2009 12:16 Nome: Timido
Sono imbarazzato e riconoscente per la dichiarazione di chi prova a resistere. Non intendo mollare, sono evoluzioni dell'umore che ha alti e bassi, ciò non mi evita l'amarezza per i comportamenti sociali in cui siamo immersi. Voglio cogliere una povertà intellettuale e di condotta che spesso rilevo tra persone a me vicine.
La mia esperienza incrocia spesso l'esperienza di persone che arrancano per farcela a sopravvivere, per far bastare i soldi, per combattere con le difficoltà quotidiane che riguardano i figli, la salute, le relazioni di coppia. La difficile situazione economica che ci avvolge aggrava l'esistenza di coloro che già sono piegati sotto il peso delle ferite di una vita sfortunata, povera di mezzi e di affetti. Nella fragilità di queste persone si fa strada un'intolleranza generalizzata per tutto ciò che si frappone sulla dura strada della sopravvivenza quotidiana. Sono proprio questi ultimi che rifiutano il diverso, lo straniero, chi tenta di spodestarli dal posto pur precario che si sono accaparrati. Il loro sguardo è chino sulla dura lotta tra simili per avere ciò che gli è dovuto. la stanchezza del vivere non gli permette di allargare gli orizzonti della conoscenza, di crescere nell'evoluzione dell'umanità, di vedere il bello, la poesia ,l'arte. Naturalmente questi nostri fratelli sfortunati non hanno colpa dei limiti che la vita ha loro imposto, ma il rischio è che ripropongano un modello, sempre uguale, ai figli e ai figli dei figli. La cultura più negativa fatta di superficialità di vuoti assoluti, di vite allo sbando nel mare del consumismo,ha spesso presa su persone insoddisfatte e deluse, slogan politici accattivanti trovano in esse ascoltatori disarmati. A questo punto credo che grande responsabilità abbia chi ci amministra, un'attenzione particolare a queste fasce sociali, deboli ed emarginate, interventi mirati alla crescita culturale dei giovani, progettualità che copra la richiesta di attenzione dell'adolescenza. Uomini politici esempio di onestà, dignità, correttezza dei comportamenti. Se la presenza sul territorio della politica è capillare, vicina alla gente e ai suoi bisogni, se si favorisce la conoscenza e la crescita culturale delle nuove generazioni, se la trasmissione dei valori è viva, alla luce del sole i risultati non si faranno attendere, crescerà la fiducia, il rispetto delle regole, il senso civico.
Innanzi tutto garantiamo alle persone la loro dignità, come mi ha insegnato un " vecchio ", prima dagli da mangiare e poi insegnagli come si fa a vivere.


 

31 Marzo 2009 20:12 Nome: Una che prova a resistere
Prima di tutto GRAZIE! Che dire ancora... Anche questa volta, come sempre, hai focalizzato perfettamente quanto sta accadendo nel nostro paese (Italia e Malnate). Ritengo che il nodo centrale del problema sia la mancanza di rispetto per l'Uomo senza distinzione di razza e credo religioso. Colgo nella gente e purtroppo in troppi cattolici, o che si considerano tali, un profondo odio nei confronti di chi raggiunge il nostro paese in cerca di un futuro migliore; quanta chiusura, quanto egoismo, quanta poca disponibilità a mettersi nei panni dell'Altro. Mi ritengo estremamente fortunata per essere nata in una regione dove non mi sono mancate le possibilità di studiare e di trovare un lavoro e proprio per questo cerco di accogliere con entusiasmo chi questa fortuna non l'ha avuta e ha dovuto abbandonare il proprio paese e i propri affetti per darsi un'opportunità migliore (sia che giungano dal sud dell'Italia che dal resto del mondo...). Sicuramente è difficile portare avanti oggi questi valori, ma cos'altro possiamo fare?



16 Marzo 2009 11:55 Nome: francesco
Una risposta che si può dare alle povertà economica, culturale e relazionali, è quello di unirsi tra amici e costruire degli orti. Un modo per risparmiare, per relazionare tra amici e lanciare un canto d'amore per madre terra. Possibilmente tutto biologico. Gli orti possono essere privati o come accade in alcune regioni, sociali. L'amministrazione comunale mette a disposizione dei terreni alle persone che ne fanno richiesta, regolamentandone l'uso. ... Oppure fare parte di un gruppo di acquisto solidale, ci aiuta a socializzare, risparmiare e mettere a disposizioni conoscenze.



09 Marzo 2009 09:27 Nome: Sandra
Leggendo i versi TEMP GRAMM ho pensato a quale differenza ha assunto il lavoro da qualche anno fa ad oggi. Si era orgogliosi di avere il posto fisso in una ditta, i colleghi diventavano amici e l'affiatamento andava oltre le mansioni di ciascuno. Il padrone, pur restando nel suo ruolo, trasmetteva una certa umanità e vicinanza ai dipendenti. L'esperienza dei " vecchi " non andava perduta ma comunicata a quelli freschi di nomina in un passaggio naturale e dovuto. La dignità del lavoratore era un valore, la continuità rafforzava i rapporti e arricchiva chiunque dai più alti gradi all'ultimo operaio. Ci si trovava anche fuori dagli orari di lavoro e i rapporti di amicizia si protraevano nel tempo. Oggi i nostri giovani hanno perso molto di tutto questo, i lavori offerti loro sono spesso non gratificanti, saltuari, sottopagati. La figura del padrone non ha più quella familiarità di un tempo, andare a lavorare ti dà solamente la soddisfazione dello stipendio a fine mese. La professionalità è merce rara, il patrimonio di esperienze si perde in rapporti superficiali e di convenienza. Ci siamo impoveriti come lavoratori e come uomini nella legge del profitto e dello sfruttamento. Le agenzie interinali così utili e così deprimenti, giovani assunti per un mese ,due, tre, e poi chissà, attese che svuotano gli entusiasmi e creano disamore al lavoro. Nonostante ciò dobbiamo dire grazie se l'assunzione temporanea ci viene proposta. Siamo tutti diventati i poveri del lavoro.


 

05 Marzo 2009 18:17 Nome: TEMP GRAMM
Egr. Direttore,
non so se la schiera di ‘allegri finanzieri’ che ha prodotto la crisi attuale ora si trovi in difficoltà come le migliaia di lavoratori di cui faccio parte; personalmente trovo lo sfogo, di cui Le allego i versetti, un modo per gettare alle spalle, con un po’ di malinconia, il progetto del nostro recente passato nella speranza che quello futuro sia costruito con basi più solide, vicino alle reali esigenze della gente comune.
E se quello che leggerete, anche solo per poco, vi farà sorridere vorrà dire che il tempo utilizzato per la sua realizzazione non sarà stato speso invano.
Ringrazio l’amico Maurizio per le correzioni del mio stentato dialetto.

TEMP GRAMM
I temp in propri gramm .................................................................(I tempi non sono buoni)
se sagium anca la ‘sboba’;........................................................... (se lavoriamo senza professionalità;)
‘n di ann di vacc grass .................................................................(negli anni migliori)
l’Alfa l’era n’altra ‘roba’..................................................................(l’Alfa era un’altra cosa)

Dal ‘mega’ dirigent ........................................................................(Dal ‘mega’ dirigente)
a l’ultim di malnatt .........................................................................(all’ultima ruota del carro)
dul lacc a la matina .......................................................................(sin dal caffelatte alla mattina)
sa davan già de fà.........................................................................(si davano già da fare)

I capp e i uperari ...........................................................................(I capi e gli operai)
vardandes in di oecc .....................................................................(con fare schietto e sincero)
insema s’eran buni........................................................................ (erano in grado di)
d’andaa a tupaa i boecc.................................................................(risolvere tutti i problemi)

Per mi l’era na scola...................................................................... (Per me era una scuola)
anca ul sabat matina..................................................................... (anche il sabato mattina)
tra’l pan e na ‘tajada’......................................................................(tra il pane ed una ‘tagliata’)
scaldaum giò la brina......................................................................(scioglievamo le tensioni tra di noi)

Tra i vundes e mesdì .....................................................................(Tra le undici e mezzogiorno)
se te pasavat via........................................................................... (se passavi vicino)
‘na scia de bon udur...................................................................... (una scia di buoni odori)
da la purtineria................................................................................(veniva dalla portineria)

L’è mia che s’erum genii,................................................................(Non eravamo dei geni,)
eran ‘mo da vegnii scià,..................................................................(non erano ancora arrivati,)
gavevum la pasiun ................................................................ ........(avevamo la passione)
de quel ch’en semper fà.................................................................(per le cose che sapevamo fare)

E quei del dì d’incoe ......................................................................(E coloro che oggi)
che parlan a spruposit................................................................... (parlano a sproposito)
d’ul Vecc ed i sò fioo...................................................................... (del Vecchio e dei suoi figli)
me fuss vegnù di strolich................................................................(come se fossero degli incapaci dico che)

Al temp del sciur padrun................................................................ (Al tempo del signor padrone)
nel’ann da crisi nera:.......................................................................(nell’anno della crisi nera
“..vernisa in di cantuni, ...................................................................(“..vernicia anche negli angoli,)
ta paghi in quai manera...................................................................” (che ti stipendio ugualmente..”)

E l’ultim di Dutur............................................................................. (E l’ultimo Dirigente)
me dis prima d’andà:...................................................................... (mi disse prima di andarsene)
“..ghe voer curagg e difend............................................................ (“..ci vuole il coraggio di difendere)
a propria dignità!”........................................................................... (la propria dignità!”)

G’avea resun el Pucci,.....................................................................(Aveva ragione il Pucci,)
bon pu de disedass, .......................................................................(passato a miglior vita,)
urmai semm tacà tuti................................................................... ... (ormai siamo tutti attaccati)
a la cana dul gas......................................................................... ....(alla canna del gas.)


04 Marzo 2009 15:11 Nome: pinocardaci
la parola povero a diversi significati povero di fame povero di egoismo povero di cultura. povero di fame e il piu sinpatico alla fine e quello che lanno fregato fregato tutti dalle malattie alla sventura dal lavoro e si e trovato senza i mezzi necessari per sopravvivere questo e il tipo di poverta piu diffuso in italia e nel mondo e sono quelli che anno la necessitadi essere protetti presto mi faro vivo per afrontaregli altri due quesiti saluti e arisentirci pino


05 Marzo 2009 08:49 Nome: migrante
Oggi povero si traduce con precario, flessibile. Comunque l'Operaio d'Italia ci invita ad essere ottimisti perché con l'ottimismo si riempie la pancia. Intanto i parlamentari si sono ridotti i costi di pranzo, caffè, brioches alla bouvette del parlamento

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01 Marzo 2009 10:23 Nome: migrante
Arrivate bollette gas?. Tutti contenti? Le pensioni sono state aumentate? Buona giornata



23 Febbraio 2009 14:53 Nome: Una residente da più di 2 anni
La vera nuova povertà a Malnate è questa "classe politica"!


23 Febbraio 2009 14:12 Nome: Maria
LE NOTIZIE DI QUESTI ULTIMI GIORNI (vedi la PROVINCIA ) CI FANNO CAPIRE COME LA STORIA SI RIPETE:IL PASSATO NON INSEGNA .L'EGOISMO CHE é DENTRO CIASCUNO DI NOI STA PRENDENDO IL SOPRAVVENTO NON C'E' PIU'ATTENZIONE AL BISOGNO DEL DEBOLE DOV E STIAMO ANDANDO ? CI STIAMO INBARBARENDO



23 Febbraio 2009 12:01 Nome: sandra
" COLUI CHE VIENE AD ABITARE A MALNATE LO FA PERCHE' HA TUTTE LE POSSIBILITA' DI MANTENERSI " Barel Provincia 22 febbraio pag. 18. Stop ai poveri, fuori gli emarginati,via gli extracomunitari, tutti coloro che potrebbero darci fastidio o approfittarsene del nostro bilancio comunale. Se decidi di abitare a Malnate devi essere dignitoso ed autosufficiente economicamente perchè se pensi di stabilirti qui senza un reddito adeguato rischi del tuo, sei stato avvisato prima. Un paese che si difende da quegli AVVOLTOI DI POVERI che sottraggono benessere a chi lavora e paga le tasse ! Alziamo le barricate, difendiamoci, coccoliamoci nel nostro caldo egoismo, ai bisognosi daremo un aiutino ma dopo, dopo un po', non subito, qualche anno dopo aver scelto Malnate come proprio paese di residenza. Amministratori illuminati ? Ci fate vergognare di essere malnatesi !

23 Febbraio 2009 10:40 Nome: Timido
Nuove povertà- ecco come crearle : se abiti a Malnate da pochi mesi, perdi il lavoro ( e l'evento non è raro di questi tempi ), hai il mutuo da pagare, hai i figli che vanno a scuola, la moglie che s'arrangia con qualche lavoretto per arrotondare e quindi non ce la fai, il comune non ti dà una mano perchè sei malnatese da poco tempo. Se sopravvivi per qualche anno, se non ti disperi e non fai cose illecite, se dopo qualche anno hai avuto pazienza, i servizi sociali ti daranno retta. Per equità di giudizi saranno trattati nello stesso modo gli stranieri e i malnatesi, per giustizia ed equanimità. Tutto questo perchè il bilancio comunale è in difficoltà. Sindaco e assessori si sono aumentati lo stipendio, progettano scuole nuove non richieste, non necessarie, si premiano, sognano opere faraoniche che darebbero lustro a Malnate ma, ancor più, a se stessi e gli "ultimi " quelli colpiti dalla crisi economica ormai dilagante, quelli a un passo dalla disperazione devono tener duro " solo " per un paio d'anni. In questo modo si elimina il problema povertà o si tenta di ELIMINARE I POVERI ? Così "MALNATE NON SARà PIU' TERRA DI CONQUISTA " parola di Barel con la "squisita" collaborazione dell'assessore Mingardi. ( PROVINCIA 22 FEBBR. PAG.18 ) Continuate a difendere il paese dagli inermi quando il paese andrebbe difeso dalla vostra opera deleteria

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17 Febbraio 2009 19:55 Nome: Silvana
Oggi il sindaco ha rilasciato un'intervista in cui parla degli extracomunitari, dei permessi di soggiorno, delle difficoltà economiche del comune a stare dietro agli stranieri e allora?.... fuori tutti quelli che non dimostrano di avere i soldi per poter vivere a Malnate
Questo è un esempio di NUOVA POVERTA?, ma mi riferisco a quella mentale e politica di chi amministra una città.
Malnate, terra di emigranti.... Chi tra tutti i ferraresi presenti, quando è venuto a Malnate aveva una posizione, un lavoro sicuro, un tetto sulla testa... chi tra tutti i meridionali può nascondere la stessa cosa. VERGOGNA! Vergognatevi solo di pensarle certe cose. Se volete fare i politici, sforzatevi di confezionare un programma degno d'essere portato al cospetto dei Malnatesi. Vergogna! Vergogna! Questi sono i discorsi che dobbiamo sentire da un'amministrazione del 2009, in piena fase emigratoria, in piena crisi economica mondiale? Vergogna!



12 Febbraio 2009 12:30 Nome: bassano falchi 
Concordo pienamente con il sig. PINO e l'esigenza di discutere su
temi cosi importanti.Del resto,il sig. SANDRO nel forum qui sotto esposto,
sollecita l'apertura di un coinvolgimento ed un rinnovato interesse
verso la "COSA PUBBLICA".
Viviamo sicuramente un periodo estremamente difficile,la pesante crisi
economica,la crisi di fiducia verso le istituzioni,le difficoltà nei
rapporti interpersonali,il degrado civile,i problemi legati alla sicurezza.
Tutto fa pensare che gli uomini siano diventati "individualisti"senza
coscienza collettiva.Alcuni dicono che questo è un danno sociale,
altri invece che è una fortuna.
Io credo che fuggire dal sociale sia una forma di arretramento culturale,frutto
dei nostri tempi dove i valori di riferimento sono un certo tipo di televisione,
la ricchezza individuale,l'apparire e,peggio,l'identificarsi con un certo tipo
di potere.
Sono anni che si sono affievolite le grandi conquiste civili,dallo statuto
dei lavoratori,alle leggi sull'aborto e sul divorzio. Si sono impoverite
le energie dei progressisti e la destra si inventa una nuova
scala di valori.
Quel dire,in questi giorni "noi siamo per la vita" è un'accusa rivolta
a chi la pensa diversamente,e quindi,secondo loro,contro natura.
E' tipico dei regimi volere che sia il popolo a conformarsi agli ideali
e non il contrario.
Dobbiamo tornare a farci sentire,a manifestare contro le ingiustizie,
a ritrovare il gusto dello stare insieme,a fare rinascere le passioni
ideali per una convivenza civile insieme a coloro che arrivano da
altri paesi,manifestare contro chi vuole cambiare le regole democratiche del nosro Stato.

Bassano Falchi
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